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Sono Mattia Guzzetti, sono un fisioterapista specializzato in Disordini Muscoloscheletrici e Terapia Manuale. Spesso i miei pazienti domandano riguardo la salute delle loro ossa e cosa fare per migliorarla, scopriamo assieme cosa suggerisce attualmente la medicina basata sulle evidenze.

L’osteoporosi rappresenta la più comune patologia a carico dell’osso, interessa, infatti, un numero altissimo di persone, di entrambi i sessi e di età diverse, ma con maggiore frequenza nelle donne e nelle persone anziane.

Come spiegato dal Dott. Lavanga, (vedi articolo relativo: https://www.vitolavanga.it/2020/10/05/l-osteoporosi-la-malattia-da-fragilit%C3%A0-dell-osso/) la fragilità dell’osso non è da intendersi come una condizione di tutto o nulla e capire lo stato di salute del nostro scheletro necessita di diverse indagini ed una valutazione da parte di un clinico esperto.

L’osteoporosi è una malattia generalmente silente in quantonon dà sintomi se non con il verificarsi di una frattura, che può essere spontanea o conseguenza di una caduta.

Moltissimi studi confermano l’importanza dell’esercizio fisico in pazienti a rischio o con diagnosi di osteoporosi. Gli esercizi contemplati possono essere con carico (cioè quelli in cui i muscoli e le ossa lavorano contro la gravità, appoggiando il peso del corpo contro il suolo) comecamminata, la corsa, il ballo e il tennis e molti altri; di forzaovvero con pesi o con resistenza elastica o di resistenza come lo yoga o il pilates.

E’ importante personalizzare l’esercizio per il singolo paziente: la modulazione dell’intensità, il genere, l’età e le condizioni di salute della persona rappresentano fattori importanti da tenere in considerazione per la pianificazione dell’attività.

La maggior parte degli studi che indagano la correlazione tra densità ossea ed esercizio sono stati condotti su donne in età post-menopausale. Traendo subito le conclusioni si può dire che l’esercizio fisico ha un effetto moderato sulla densità ossea in questo gruppo di persone, ma c’è una diversità di risultati a seconda della zona valutata e del tipo di esercizio. Alcuni esempi:

  • Camminare ha un modesto effetto sulla colonna vertebrale, ma non su anca e collo del femore.
    • Esercizi di forza ad alta intensità hanno dimostrato una differenza a livello dell’anca e del trocantere, ma non della colonna vertebrale.
    • Esercizi a resistenza progressiva senza carico non hanno apportato cambiamenti nella densità ossea.
    • Nuoto ed esercizi in acqua si sono dimostrati più efficaci della vita sedentaria, ma meno efficaci degli esercizi con carico, specialmente a livello della colonna.

In conclusione, si può affermare che l’esercizio può migliorare la qualità del tessuto osseo. Gli studi sono comunque pochi e con numeri ancora limitati, ma anche questa volta si può affermare che l’esercizio ha effetti positivi (a fronte di pochissimi effetti avversi) e che si deve puntare sempre di più sulla modificazione degli stili di vita.

References

  • Kanis JA et al. European guidance for the diagnosisand management of osteoporosis in postmenopausalwomen. Osteoporos Int. 2013 Jan;24(1):23-57.
    • Simas V et al. Effects of water-based exercise on bone health of middle-aged and older adults: a systematic review and meta-analysis. Open Access J Sports Med. 2017 Mar 27;8:39-60.
    • Giangregorio L et al. Exercise, muscle, and the applied load-bone strength balance. Osteoporos Int 28 (1), 21-33. 2016 Oct 13.
    • Howe TE, Shea B, Dawson LG. Exercise for preventing and treating osteoporosis in postmenopausal women. Cochrane Database SystRev. 2011 Jul 6;(7):CD000333.

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