Spesso ci troviamo di fronte ai pazienti che soffrono di questa patologia e che per moltissimo tempo tirano avanti per paura di fare quello che c'è da fare. La stenosi lombare è una patologia diffusa all'interno della popolazione, ne soffre fino al 20% della popolazione.
A seconda del grado della Stenosi si possono sperimentare diversi sintomi che invalidano l'autonomia del paziente.
Come spesso abbiamo spiegato, il canale spinale porta la corrente agli arti inferiori determinando la forza, la sensibilità, il controllo fine della muscolatura. Spesso non c'è una correlazione diretta tra il grado della stenosi e i sintomi che si hanno, ma è anche vero che una maggiore stenosi nei pazienti sintomatici, determina un maggiore danno.
In queste due foto vediamo il canale spinale completamente compresso, una degenerazione articolare che ha favorito lo sviluppo dell'artrosi. Dobbiamo pensare che le vertebre sono come delle tegole di un tetto, appoggiate una sopra l'altra per fornire protezione e sostegno agli elementi neurali al loro interno.
Qualora le tegole del tetto sviluppino alterazioni anatomiche, strutturali, possono insorgere dei meccanismi di protezione a livello del canale spinale che possono portare a una riduzione della capacità di deambulare.
Per curare il paziente è fondamentale togliere l'infiammazione di questi elementi, permettere un rilassamento delle strutture che a nostro avviso, viene fatto molto bene dalla fisioterapia, della ginnastica posturale globalmente di tutta la colonna che permette la gestione non solo del tratto danneggiato ma anche del resto della colonna che in concerto permette al paziente di stare meglio. Crediamo che la camminata nordica sia un buon consiglio per i pazienti.
Ci sono poche cose che vanno fatte e quelle poche cose se vengono fatte danno risultato rispetto a tante cose complesse che non vengono fatte.
Il cammino è quello che determina lo sforzo fisico più semplice per dare risultato sia in termini cardiovascolari, sia in termini ortopedici.
Il paziente ha inviato questo screenshot delle prestazioni eseguite a solo 45 giorni dall'intervento.
Bisogna creare il percorso diagnostico, ma soprattutto il percorso terapeutico idoneo per il paziente, cucito su misura sulle sue esigenze. Capire è il primo processo per stare bene. Se prima non capiamo qual è la causa del problema, continuiamo a fare visite e terapie che non vanno a sistemare il problema. La maggior parte delle problematiche possono essere risolte in maniera non chirurgica in giovane età, parlo a partire dai 25 ai trent'anni, quando è possibile effettuare esercizio fisico in maniera precisa per il proprio problema e continuativa.