IL SOLE
Quante volte ti sei sentito dire “esci e fatti una bella passeggiata al sole”? Allo stesso modo quante volte ti hanno raccomandato di non stare troppo al sole o di proteggerti dall’esposizione ai raggi nelle stagioni più calde?
Ma allora il sole fa bene o fa male?
Guardiamo entrambe le facce della stessa medaglia e cerchiamo di portare a casa un po' di conoscenze a riguardo.
La radiazione proveniente dal Sole è costituita da un lato dalla cosiddetta “radiazione cosmica” che si traduce inun flusso di particelle altamente energetiche (protoni, elettroni e nuclei di elio) e dall'altro da onde elettromagnetiche.
A sua volta la radiazione elettromagnetica è composta in larga misura dallo spettro del visibile (luce), da un’apprezzabile quantità di infrarossi (danno la sensazione di calore) e da una minima frazione di raggi ultravioletti (UV).
Le radiazioni UV costituiscono la più piccola quantità di energia proveniente dal Sole ma sono le più dannose per gli esseri viventi, difatti sono classificate come "cancerogene complete" in quanto riescono a penetrare in profondità nei tessuti modificando il codice genetico contenuto nel DNA: hanno proprietà sia di un iniziatore del tumore che di un promotore del tumore.
Tuttavia, il messaggio di evitamento solare deve essere modificato a favore di un’esposizione solare non bruciante sufficiente per raggiungere una concentrazione di Vit D nel sangue pari a 30 ng/mL o superiore nella stagione soleggiata.
Inoltre, la scienza dimostra come i raggi UV apportino vantaggi considerevoli sulla salute umana: mediano la sintesi naturale di vitamina D che, in quantità sufficiente, è in grado di prevenire malattie dello scheletro quali rachitismo, osteomalacia e osteoporosi, promuovono la sintesi di endorfine e serotonina coinvolte nel tono dell’umore, hanno un effetto disinfettante limitando la proliferazione di batteri ed in ambito sanitario vengonoanche utilizzati per la cura di alcune patologie dermatologiche quali psoriasi, vitiligine e dermatite atopica.
È l’esposizione scorretta o eccessiva ai raggi UV che può avere effetti negativi a breve e lungo termine su pelle, occhi e sistema immunitario.
Il sole è quindi un prezioso alleato della nostra salute e del nostro benessere, purché l’esposizione ad esso sia protetta e moderata.
Approfondiamo..i raggi UV!
Ricordando che tutte le persone sono esposte quotidianamente a una certa dose di radiazioni ultraviolette (UV), in gran parte derivanti dal Sole, ma anche da fonti artificiali in campo industriale,commerciale o nel tempo libero, analizziamone le caratteristiche.
Le radiazioni UV coprono quella porzione dello spettro elettromagnetico con una lunghezza d’onda compresa tra 100 e 400 nanometri (nm) e si dividono in tre categorie principali:
In generale, la capacità di penetrazione e quindi la “pericolosità” per l’uomo dei raggi UV aumenta al diminuire della lunghezza d’onda e, di conseguenza, all’aumentare della frequenza.
L’atmosfera terrestre, tramite processi di assorbimento e diffusione, agisce come un filtro rispetto alle radiazioni provenienti dal sole. In particolare:
Inoltre, i livelli di UV crescono in maniera direttamente proporzionale con il crescere dell’altitudine (ogni 1000 m di altezza i livelli di UV crescono del 10-12%) e dell’altezza del Sole (specialmente verso mezzogiorno nei mesi estivi) e al diminuire della latitudine (il flusso UV è massimo all’equatore e minimo ai poli) e della nuvolosità.
Altri fattori ambientali che influenzano le radiazioni ultraviolette sono lo strato di ozono e la capacità riflettente della superficie terrestre, ad esempio: la neve riflette circa l’80% delle radiazioni UV, la sabbia asciutta della spiaggia circa il 15% e la schiuma del mare il 25%.
A questo punto scopriamo le due facce della stessa medaglia: rischi e benefici!
I danni da UV
Sulla base della letteratura scientifica, l’Oms ha identificato nove malattie strettamente legate all’esposizione a radiazioni ultraviolette:
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Melanoma cutaneo, tumore maligno dei melanociti, cellule della pelle che producono il pigmento cutaneo (melanina)
È importante ricordare che, mentre il rischio di danno agli occhi dipende dal livello di esposizione, il rischio di danno cutaneo dipende essenzialmente dal fototipo. L‘effetto dannoso della radiazione UV non dipende, infatti, soltanto dalla dose ricevuta, ma anche dalla sensibilità dei vari individui.
I benefici da UV
Negli ultimi 15 anni, ed in particolare negli ultimi 5, l’indagine scientifica ha incrementato le ricerche riguardo ai benefici dell’esposizione solare.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ci offre delucidazioni in merito all’esposizione prolungata e diretta dei raggi UV, tuttavia i benefici apportati da questi ultimi non sono trascurabili.
La ricerca scientifica ci invita ad ottenere una sufficiente esposizione solare durante l’anno, 20-30 minuti al giorno, ed un corretto mantenimento dei livelli sierici di vitamina D, almeno 30 ng/mL .
Cosa prevede un’esposizione adeguata ai raggi UV?