Quando il paziente è affetto da stenosi lombare è fondamentale aprire il canale spinale per lasciare che la corrente fluisca agli arti inferiori. Agendo in tal senso si destabilizza l'unità di moto e pertanto è fondamentale "bloccare" la vertebra con delle viti...
Ma come dottore delle viti?
Si delle viti vere!
Ovviamente tutte le viti hanno un passo e un diametro, ovviamente quelle che vengono utilizzate in medicina hanno materiali bio-compatibili ma hanno una elevate tecnologia come la "poli-assialità". La testa della vita non è fissa e accoglie la barre per distribuire la tensione del costrutto in maniera poli assiale. In effetti è difficile che la colonna del paziente sia dritta, squadrata e in bolla e pertanto avere un " aiuto" da parte delle viti è quantomeno gradito.
Per posizionare nei tre assi la vite nel peduncolo della vertebra facciamo utilizzo della più aggiornata neuronavigazione che permette controlli costanti e in diretta oltre a una valutazione finale di tutto il lavoro
Ma come si fa a determinare la lunghezza e il diametro in funzione del paziente?
Non è sufficiente affermare che la vite occupa meno della lunghezza disponibile nel peduncolo. La scienza ci viene in aiuto con la pubblicazione di alcuni articoli basati sull' "evidenza"
https://www.asianspinejournal.org/journal/view.php?number=1093
Questo articolo afferma che la lunghezza delle viti non deve eccedere l'85% della lunghezza del corpo vertebrale sulla visione laterale nel corpo di L1, per l'80% per i corpi da L2-L4 e il 75% per il L5. Noi non dobbiamo fare la lastra di controllo in quanto la verifica è istantanea e diretta con la valutazione tramite il neuronavigatore.
Questo tipo di valutazioni servono per evitare di fare breccia sul muro anteriore, annullando i rischi di lesioni iatrogene.